Non abbiamo usato bene il tempo che ci è stato concesso, aveva detto Gualtiero. Avevamo il dovere di fare qualcosa in più che sopravvivere.
Gualtiero è un politico, vive a Roma.
Un uomo anziano, uno che ha cominciato la sua attività quando la politica non era ancora masticata dal marketing, quando si poteva ancora cambiare qualcosa nella vita della gente.
Lo incontriamo per la prima volta la sera del suo compleanno.
Una casa in montagna, troppa neve che scende e la festa che sua moglie Laura organizza tutti gli anni, con i pochi amici rimasti.
Eppure non è un compleanno come tutti gli altri.
C’è qualcosa che non saprebbe nemmeno definire, tenta di confessarlo a Lorenzo, l’amico di una vita, politico anche lui, di un’altra parrocchia. E le parole che escono, il disagio che tenta di esprimere, potrebbero essere la debolezza degli anni e sono invece la certezza che qualcosa si sta chiudendo, in attesa di essere spazzato via.
Non si tratta di rimpianti, non è rabbia per quello che non hai fatto.
Solo la certezza che ogni cosa sta per cambiare, avvertita con chiarezza da un uomo che per tutta la vita ha annusato la vita stessa, l’ha osservata, cercando di capire.
Non sono pazzi, dirà, quando Alfa metterà la sua impronta nel mondo.
Non possono essere pazzi.
Le leggi del mondo non sono cambiate, pensa Gualtiero.
Dai cavalli al motore a idrogeno, da Hitler alla democrazia parlamentare, da quando questa stanza era terra battuta dalla neve fino a oggi, con le nostre mani e il silenzio.
Perché è passato, pensa, se devo avere di nuovo così paura?

Qui le altre puntate del piccolo viaggio dentro Io sono Alfa.
1. La copertina
2. Il significato delle parole
3. Turing, verità, inganno
4. Someone saved my life tonight
6. Francesca