coverAlla fine ci siamo.
Oggi esce Io sono Alfa e confesso una certa emozione.
L’ultimo libro che scrivi ti pare sempre migliore degli altri e ogni tanto ti capita di pensare al libro della vita.
Mi è capitato un’altra volta, con Il tempo infranto.
Era il libro della mia città, della mia memoria, lo avevo concepito quando non sapevo neppure se sarei stato davvero uno scrittore e aveva vampirizzato tre anni della mia esistenza, un pensiero continuo, costante, ai limiti dell’ossessione.
Io sono Alfa è il libro del tempo in cui vivo.
Più di tutti gli altri che, in qualche modo, facevano sempre riferimento al passato e toccavano il presente per riportare, qui e adesso, le conseguenze di quanto già accaduto.
È un libro sulla paura quotidiana – anche la mia, in qualche modo –, quella che non hai mai provato, che tocca non solo la tua esistenza, ma la natura di essere umano.
Ed è un libro sulla rabbia, la superficialità, l’inconsistenza, l’ignavia, sul piccolo cortile quotidiano in cui ci siamo asserragliati, si tratti di terra o di idee, e che difendiamo da assedi immaginari, da nemici invisibili.
Ne parleremo insieme, qui, sui social e di persona, spero, perché guardarsi in faccia è sempre la cosa migliore.
La prima presentazione è a Bologna, il 13 aprile, alla Coop Ambasciatori. Poi ci sarà Milano.
C’è un concorso che sta per partire, una bacheca Pinterest che sta per chiudere il suo viaggio introduttivo e che, poi, sarà aperta a tutti quelli che vorranno postare.
C’è un album su Facebook in cui pubblicare le foto del libro. che vorrete mandarmi.
 
E c’è un progetto editoriale, la nuova Frassinelli, in cui credo molto, che parla di libri come mi piacerebbe che fossero e di cui sono orgoglioso di fare da apripista.
Un’avvertenza.
La vita dei libri, oggi, è legata a come cominciano la loro avventura. Quindi se vi interessa, se volete regalarlo, usarlo come ferma porte o sotto un tavolo, compratelo più presto che potete.
E parlatene, consigliatelo, fate girare la voce.
La durata della sua esistenza, ora, dipende solo da voi.
Adesso basta, il viaggio introduttivo finisce qui.
È stato con me tanto tempo, troppo, e sono felice e spaventato che sia ora di andare.
Buon viaggio, Alfa.
A te e a chi vorrà leggerlo.
E anche a me.