Passa al Senato il processo lungo.
Di questi tempi quando viene approvata una legge la prima analisi da fare è sulla logica.
Si sa, sono momenti difficili e ci si diverte come si può.
Intanto vale la pena di dire che la taroccata ad personam l’hanno infilata in un disegno di legge presentato dalla Lega che modifica il giudizio abbreviato in caso di reati che prevedono l’ergastolo e riduce i benefici in caso di strage o sequestro di persona concluso con la morte dell’ostaggio.
Peccato per il resto. Due dettagli, per carità.
Il primo è la possibilità  per la difesa di presentare un elenco illimitato di testimoni da sentire e di ogni altra prova che ritiene a suo favore, senza che il giudice possa dire nulla, pena l’annullamento del procedimento. Il secondo è che non si può considerare come prova definitiva una sentenza passata in giudicato.
La legge, capolavoro di negazione del buon senso, ha due conseguenze carine.
Per usare una metafora si potrebbe dire che per dimostrare che Ruby non si prostituisce si potrebbero chiamare a deporre tutte le prostitute d’Italia e, perché no?, del nord Africa. Gian Carlo Caselli sintetizza meglio: per un reato compiuto allo stadio si potrebbero facilmente sentire tutti gli spettatori paganti.
In più, per dimostrare che Berlusconi ha corrotto Mills non si potrà usare la sentenza passata in giudicato che afferma che Mills è stato corrotto da Berlusconi. Di qui a poco si stabilirà per decreto l’abolizione della simmetria e della transitività dai libri di scuola. Se A è stato corrotto da B non è assolutamente detto che B abbia corrotto A.
Evidenza ghedinianamente palmare.