Pino Daniele, non c’entra. Questo non è un post musicale.
Parla piuttosto di stupro della logica, di cialtroneria, di quella meravigliosa forma di presunzione di intelligenza di cui sembra affetta una parte di mondo.
E parla di Lega.
In due giorni, molto materiale da orticaria. Due chicche in particolare.
Il Bossi Umberto dice:
a) la regione Lombardia è piena di inquisiti, la facciamo cadere
b) ma se Berlusconi fa cadere Monti, allora possiamo sopportare.
La conseguenza logica, per un essere umano anche a bassa evoluzione, è che se cade Monti non me ne frega una beata cippa che in regione Lombardia si rischi la retata.
Alla faccia della Lega che non perdona, paladina della legalità.
Girando il cubo con il sole delle Alpi, ci si imbatte di nuovo in un altro buontempone, il sindaco di Adro.
Ricordate quello che aveva tappezzato la scuola con il sole delle Alpi? Lui. La faccenda della scuola era il secondo episodio di questo paladino dell’istruzione. Prima c’era stata la questione mensa scolastica, negata ai figli di chi non pagava la retta e risolta dall’intervento di un benefattore che aveva messo i soldi di tasca propria.
Il presidente Napolitano ha deciso di nominare il non più ignoto benefattore, cavaliere del lavoro e il buon sindaco non ci sta.
Con vero piglio padano scrive un papiro al presidente della Repubblica dicendogli chiaro e tondo quello che pensa.
“Ci vergogniamo di averla come Presidente. Venga a chiedere scusa alla mia gente, è un suo dovere morale”, dice. Pretende che Napolitano chieda scusa ai suoi amministrati e, tanto per non dimenticarsi niente, rivendica i simboli della scuola. Rappresentano l’appartenenza alla millenaria storia padana.
(Qui il testo integrale della lettera.)
Ho sempre saputo che il verde era il colore della rabbia.
Non sarà che, invece, ha deciso di rappresentare la vergogna?
