Minzolini critica Zavoli.
Reguzzoni critica Napolitano.
La cifra di come siamo messi è anche qui, nella statura dei criticati contro quella dei criticanti.
Per non essere da meno, qualche giorno fa il presidente del consiglio si è detto vittima di un complotto di poteri anglofoni.
Contemporaneamente, quindi, il problema è comunista e anglosassone, due caratteristiche difficili da sommare.
Certo si può immaginare un consesso straordinario con Cameron, Obama, la parte anglofona del Canada, Malta, Australia e Nuova Zelanda – perché no? –, una decina di stati africani, l’India, l’Irlanda – che deve aver saputo dal Trap cose turche –, il Pakistan e un numero variabile di stati caraibici e isolotti affini.
Un soviet supremo, sia chiaro, perché sempre di comunisti si tratta, pronti a defenestrare il nostro, sussurrando nell’ombra alle sue spalle.
Certo, all’elenco dei cospiratori, ne manca uno. Uno il cui silenzio di questi giorni pesa come un macigno. Sta lì vicino, oltre Tevere. E di poteri di un uomo solo se ne intende, visto che è l’ultima monarchia assoluta rimasta sulla faccia della Terra.
Se lo chiede anche Barbara Spinelli, su Repubblica di oggi. Ma la Chiesa, su quello che accade, non ha niente da dichiarare?
In un consesso di nani e di lingue non sempre usate per parlare, sarebbe divertente sentire anche la sua opinione.