Enzo Biagi, sulla prima pagina di questo giornale, scriveva il 29 novembre del 1995, de “La città dei rifiuti”. Parlava di Milano. La questione era una discarica in un comune vicino al capoluogo. Chiusa quella, per la protesta del sindaco e dei cittadini con tanto di presidio, i rifiuti di Milano non avevano un posto dove andare. Si quantificava in cinque giorni il tempo necessario a vuotare la città se la discarica avesse riaperto. Ricorda niente? La storia si ripete e, spesso, si diverte a prenderti in giro. Sedici anni fa i rifiuti di Milano, governata dalla Lega, finirono in Emilia. La città tornò pulita e vissero felici e contenti. Le regioni sono pronte a fare la loro parte. Lo dice, oggi, il presidente dell’Emilia Romagna e sta parlando dell’emergenza rifiuti di Napoli. Ognuno pensi alla sua spazzatura, risponde più o meno alla lettera la Lega, che se la prende con la città di Napoli e con la regione Campania. Al di là del grottesco triangolo che sembra legare l’Emilia, la Lega e la spazzatura e anche dando per buono che le colpe stiano come dice la Lega, che si fa? Si lascia Napoli ai suoi miasmi? Il mio è un grido di aiuto, rivolto a tutti I cittadini che hanno avuto qualche aiuto dal Veneto in questi anni. Lo ha chiesto, giustamente, il presidente del Veneto Luca Zaia, il giorno dopo l’alluvione dello scorso novembre. Possibile che nessuno, nel partito di Zaia, abbia mai ricevuto qualche aiuto (personale o politico) dalla città di Napoli?
Corriere della Sera di Bologna, 28 giugno 2011
