In tempi di crisi ci si arrangia.
Si può, per esempio, arraffare 13 milioni di euro a un partito che non c’è e chiedere, una volta che si viene scoperti, di chiudere il conto con la restituzione di 5. Lui, senatore PD, l’arraffatore del tesoro (per questo, tesoriere della fu Margherita?) si giustifica senza problemi. “Ne avevo bisogno”, dice.
Se non siete tesorieri e volete fare le cose più all’interno della legalità, potete comprare un palazzo alla mattina e rivenderlo alla sera. L’incasso è sui diciotto milioni.
L’associazione degli psicologi, che ha comprato l’immobile per farlo diventare la nuova sede, riceve qualche lettera dagli associati.
La domanda che si fanno è lecita. Perché comprare a 14mila euro al metro quadro un immobile che poche ore prima ne valeva meno di 9mila?
L’intermediario, senatore PDL, si giustifica senza problemi. “Fango mediatico”, dice.
Hanno tentato di chiederne conto a Mubarak, ma il telefono suona sempre a vuoto.
