“Il Pd ha tanti deputati, Scelta Civica è disponibile a contribuire.”
“Non mi interessa questa discussione sulle larghe intese o su Berlusconi. Non mi preoccupa il Pdl, con loro abbiamo già fatto un governo.”
“Il capo del governo lo sceglie il Presidente della Repubblica con le convergenze che si realizzeranno. Il problema quindi non si pone. Il punto è rendere più smart l’Italia.”
“Non ho capito qual è il suo progetto [di Fabrizio Barca] (…) ma sono pronto a dialogare. Purché alcuni presupposti siamo chiari. (…) Vendola: lui è fuori. Apra il cantiere a sinistra. Una formazione alla mia sinistra non mi fa paura. Noi siamo il Partito Democratico di Obama, di Hollande, di Clinton. Siamo il partito democratico che vince le elezioni”.
Ho fatto parlare Renzi, non ho bisogno di aggiungere molto.
D’altra parte il significato di Smart è furbo.
Sottolineo che dice che il PD appartiene alla stessa famiglia del partito socialista francese e, allo stesso tempo, che Vendola è fuori, non capisce il progetto Barca e non teme un partito alla sua sinistra.
Per quanto mi riguarda un governo con Monti e il PDL ha senso solo su un precisissimo e molto limitato programma, la legge elettorale per prima.
E non mi interessa se lo abbiamo già fatto, una cazzata non diventa un’idea geniale se la ripeti per la seconda volta.
In più, a differenza sua, sono molto interessato alla spazio a sinistra del PD, perchè credo e continuo a credere che quello sia lo spazio DEL PD e dell’elettorato del PD.
In questi giorni scrivevo che si dovrà ripartire.
Lo dico subito, lo ripeto, su queste basi il partito di Matteo Renzi – che sia il PD o un altro – non è il mio.
E, a proposito di nuovo che avanza e del non sono tutti uguali e prima che qualcuno mi dia del reazionario, del sostenitore del vecchio, del colluso o del corrotto, scegliete voi, ecco un nuovo che mi piace, scrive Pippo Civati:
Si parla molto di «traditori», ma state attenti: perché i soliti protagonisti della politica italiana che ora chiamate così poi potreste ritrovarvi, tra qualche ora, a chiamarli «ministri». Tutti insieme. Appassionatamente. Con un argomento formidabile: dopo che abbiamo ridotto il centrosinistra così, non vorrete mica andare a votare? Affidate le cose a noi, sappiamo come si fa.