«È una domanda? Lei non chiede, non fuma, corre decine di chilometri al giorno, non ha moglie né amante, è molto bello, ha un conto in banca cospicuo, veste con gusto, coniuga i congiuntivi, conosce i classici, pratica le buone e le cattive maniere, secondo necessità. Se non avessi le informazioni che ho potrei pensare che mente, Alberto.»
«Nascondo bene i miei difetti.»
«La virtù è medietà fra due vizi. Anch’io ho fatto studi classici.»
«Aristotele.»
Morgana controlla l’ora.
«Dobbiamo andare.»
«La sua canzone, cosa diceva?»
«Chi è stato istruito dall’uomo sul da farsi» recita. «Chi è stato spezzato da personale specializzato, vestito di collare e catena. Chi stava fuggendo dal branco.»
«Le coincidenze non sono tutte esatte. Non ho mai indossato un collare o una catena.»
Morgana lo fissa, il respiro quasi trattenuto.
«Quella canzone non parla solo di lei» dice.