copertinaForse è tutto già scritto negli inizi.
Dovrei essere fumo, comincia così.
Con un uomo che corre.
 
Vivo con la consapevolezza del baratro.
La frase è spuntata fra i pensieri all’improvviso, un’epifania che non sa collocare nel tempo e il cui solo motivo plausibile è il tentativo di mantenere un contatto con la realtà.
Da quando è tornato, quasi un miracolo.
Alza il volume, la musica occupa la scatola cranica, pare in grado di tracimare oltre, le tempie e la corsa seguono il ritmo del suono. Alza ancora, i piedi aumentano la cadenza, l’udito reclama una tregua, fa scendere le note al confine del dolore e il passo di conseguenza. Scherza col proprio corpo, restituisce il fastidio che riceve da mesi. Un’altra guerra persa che si ostina a combattere.