La puntualità del destino nasce da un punto di vista.
E quel punto di vista, in qualche modo, nasce da una canzone che avevo dimenticato.
Quando gli Üstmamò cantavano Cosa Conta, avevo 28 anni. L’ho risentita oltre un anno fa, per caso, immagino fosse Radio Capital.
Poi sono andato a cercare il video e ho scoperto che era esattamente come lo ricordavo e che le parole di quella specie di filastrocca
pietra dura se sei cosa che cura / libera me dal male e dalla mia paura / pietra dura tu sai cos’e’ che cura / insegnami a capire aiutami a vedere / cosa conta davvero
erano perfette per una storia diversa, che mi girava in testa da qualche giorno e che faticavo a inquadrare.
Come a volte mi succede, quella storia partiva da una sensazione a metà fra il fastidio e l’insofferenza, una specie di ronzio a cui volevo riuscire a dare una forma, un senso.
Più avanti mi son reso conto che è stata proprio la voce di Mara Redeghieri a mettermi sulla strada giusta.
Cosa conta. Era di quello che volevo parlare e per farlo avevo bisogno di qualcosa di diverso.
Per la prima volta dopo molti anni, la storia che avevo in mente non parte da un fatto reale, anche se sfiora in maniera precisa un centinaio di vicende che abbiamo ascoltato fino alla nausea. Tutte uguali, nei presupposti e nell’esito.
Per raccontare quella storia, però, per raccontarla come era sbucata fuori dalla filastrocca degli Üstmamò,
insegnami a capire aiutami a vedere / cosa conta davvero / che cos’e’ che conta davvero
e come volevo raccontarla, avevo bisogno di cambiare punto di vista.
Ecco, la puntualità del destino, che esce a settembre, è un modo per cambiare punto di vista.
E per raccontare quello che si vede, dall’altra parte. Quello che si sente. Quello che fa paura.
Il vuoto, l’assenza, l’incapacità di capire la realtà, l’origine del dolore.
Cosa succede quando, senza preavviso, manca quello che conta davvero. Tutto.
Il viaggio comincia qui.
Un po’ alla volta, ogni settimana, cercherò di raccontare qualcosa che ha a che fare col romanzo.
C’è già un board su pinterest e un album di foto su facebook.
E’ il momento di aggiungerci qualche parola.
E quella canzone, appunto. Non sarà l’unica.