L’idea del secolo (scorso), Marini, non passa la votazione e bisogna dare il merito agli eletti del PD che con coraggio e determinazione hanno deciso di mettersi di traverso a una scelta folle della segreteria.
Tanto per fare qualche nome, Alessandra Moretti che sul suo profilo Facebook scrive Non credo che la ricerca sacrosanta di un’ampia intesa per l’elezione del Presidente della Repubblica possa avvenire a spese dell’unità del Partito Democratico e Pippo Civati che fa pubblica dichiarazione di voto per Rodotà.
Tanto per dire che c’è molto di nuovo nel PD, magari si nota meno perché non urla come altri.
Di fatto quello che è accaduto è una questione politica molto forte, a proposito del rinnovamento della classe dirigente e, soprattutto della linea politica.
C’è una nuova pattuglia parlamentare, eletta con le primarie ma non solo che, a quanto pare, è molto più collegata con chi l’ha votata rispetto ai vertici della Ditta.
Bene, il primo risultato è arrivato. Marini dovrebbe essere bruciato e d’altra parte era molto bislacco eleggere un Presidente del PD senza i voti di metà partito, ma con quelli della Lega e di B.
Quindi, ora?
Quindi perseverare è davvero diabolico, ma esistono due strade.
Abbandonato Marini – che non si merita questa figura – si può capire che cosa è successo oppure no.
Nel primo caso si tenta con Amato (la Lega non ci starebbe di sicuro, B invece sì e nel PD i mal di pancia calerebbero) oppure con D’Alema (discorso analogo).
Entrambi i nomi, però, sarebbero il sintomo della totale incomunicabilità fra l’elettorato e i suoi rappresentanti. La fronda popolare era già partita, prima di Marini, con Amato.
Se si vogliono trarre le conclusioni della nottata di psicodramma e della mattinata di pubblico ludibrio, il percorso è obbligato.
O convergi su Rodotà, trovando un sistema politico per attenuare quella che di fatto sarebbe una vittoria di Grillo, fatta esplodere dalla cecità di chi non ha proposto il giurista prima delle quirinarie o trovi un tuo candidato su cui provi a costruire un consenso per eleggerlo a maggioranza semplice quando sarà il momento.
E che dovresti votare, fin da ora, per rendere noto e pubblico a chi ti ha giustamente massacrato che hai capito la lezione, che l’accordo con Berlusconi è sepolto sul nascere.
Mi viene in mente solo un nome, in questo caso, Romano Prodi.
P.S.
Poi, quando tutto il gioco sarà concluso, bisognerà seriamente parlare di congresso.