A volte la Rete ti consente di fare scoperte spettacolari, di recuperare, in tempo perché abbiano senso, dettagli che ti erano sfuggiti e che, a distanza, assumono una rilevanza diversa.
Stavo cercando le dichiarazioni di Matteo Renzi su De Gennaro, volevo capire esattamente cosa avesse detto per difendere l’indifendibile dopo la sentenza della Corte Europea su Genova.
(Intendiamoci, non ci sarebbe stato bisogno della sentenza per le dimissioni di De Gennaro e nemmeno per evitare di nominarlo)
 
Alla caccia di quella dichiarazione, appunto, mi sono imbattuto in questo post di Giulio Cavalli e da lì in altro e poi in altro, fino a trovare quello che cercavo.
E non solo.
Partiamo dall’esito della ricerca, la dichiarazioni del Presidente del Consiglio su De Gennaro.
Dice l’Adnkronos:
“Conosco bene la vicenda per motivi personali, per il racconto di alcuni scout che erano lì e per un amico che ha rischiato di perdere un occhio – ha raccontato -. Ma se vogliamo affrontare questa pagina seriamente guardando al futuro la cosa più logica è introdurre il prima possibile il reato di tortura. Credo che nessuno debba avere paura dell’introduzione del reato di tortura.”
C’è anche un video del Corriere della Sera.
Tralasciando, anche se ritornerà, la questione scout, che fa parte più della categoria cabaret che di quella politica, c’è un’altra dichiarazione che voglio sottoporvi.
“Le forze dell’ordine in questo Paese sono composte da persone perbene. Eppure quando ci sono queste vicende pagano spesso solo i pesci piccoli. Spero che non accada stavolta ciò che è accaduto a Genova, al G8. Guidavo il giornale scout “Camminiamo Insieme” e ricordo le testimonianze allucinanti di ciò che accadde in quelle ore. A distanza di anni devo prendere atto che funzionari che semplicemente firmarono verbali sono stati condannati alla interdizione dai pubblici uffici e si sono dovuto trovare altri lavori, mentre i loro capi no. I ministri e i parlamentari che impartivano disposizioni dalle caserme invece hanno continuato a far politica e per anni ci hanno spiegato in tv come andava il mondo.”
Chi l’ha detto? La parola magica, scout, vi metterà sulla strada giusta.
Sempre lui, Matteo Renzi, nella sua newsletter ufficiale del 17 luglio 2013.
Allora non era capo del governo e, a quanto pare, un po’ meno protettivo nei confronti di chi dava la linea a Genova.
La stessa newsletter, come chiosa finale, riporta un altro pezzo interessante, che non ha a che fare con il caso De Gennaro, ma credo sia significativa.
“non ho alcun interesse a far cadere il Governo, specie adesso. Lasciate stare quello che vi dicono nell’ipocrisia dei comunicati stampa: nei palazzi romani non c’è proprio nessuno che voglia tornare alle elezioni, nemmeno tra i parlamentari delle minoranze. Insomma se cade Letta, non si vota. E se anche si formasse un nuovo Governo non sarei io candidabile avendo più volte detto che se andrò a Palazzo Chigi un giorno, ci andrò forte del consenso popolare non di manovre di Palazzo. Dunque, di che cosa stiamo parlando?”
Già, vero, me lo chiedo spesso.
Di che cosa stiamo parlando?
E di chi?